L’autostoppista fantasma

Benvenuti al nuovo appuntamnetto don “L’Angolo dei Misteri”

Oggi voglio parlarvi di una delle leggende metropolitane più famose del mondo, l’autostoppista fantasma e le sue varianti.

Per prima cosa vi consiglio di guardare questo video.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=2Cs953ATfAM[/youtube]

Naturalmente, per stessa ammissione del regista, questo video non è reale, ma come introduzione, mi pare ottimo, che ne dite?

L’autostoppista fantasma è di certo, almeno in Usa, la leggenda metropolitana più celebre. Esistono una infinità di varianti, anche se gli elementi-chiave rimangono sempre gli stessi. Primo di tutto notiamo che si tratta quasi sempre di fantasmi di ragazze, in genere giovani, morte a causa di un incidente stradale proprio sulla strada dove si trovano a fare l’autostop. In effetti, essendo la storia ambientata a notte fonda e, spesso, su una strada isolata, sembra difficile che una ragazza si trovi a guidare, per lo più da sola, in una situazione del genere; e ammesso che succeda, molto difficilmente acconsentirebbe a dare un passaggio ad un misterioso sconosciuto. Ecco quindi che il meccanismo funziona se al posto di guida c’è un uomo, e al posto dell’autostoppista troviamo una bella ragazza. Che paura potrebbe avere a darle un passaggio, che male potrebbe fargli?

Analizzando ancora la storia, notiamo che le autostoppiste danno sempre un indirizzo grazie al quale l’automobilista apprende in seguito che si trattava di fantasmi, e viene lasciato un segno che sembra confermare ulteriormente la veridicità di quella strana esperienza: una giacca, un orecchino… Nella maggior parte delle versioni americane è la stessa autostoppista a lasciarsi dietro una giacca o una maglia che aveva chiesto in prestito all’automobilista e che viene ritrovata posata sulla sua tomba al cimitero.

una delle tante storie, forse la più famosa (trovata in internet) narra così:

“A notte inoltrata un tale stava guidando su una strada secondaria, quando vide al margine della carreggiata una bella ragazza che faceva l’autostop verso la sua stessa direzione. Un po’ titubante, alla fine decide di darle un passaggio. La ragazza sale in macchina silenziosamente e gli da indicazioni per riportarla a casa. Lui la riporta quindi a casa; si salutano e prosegue tranquillamente per la sua strada. La mattina dopo, rientrando in macchina per recarsi a lavoro, trova con sorpresa la giacca della ragazza, che aveva dimenticato sul sedile. Sorride, e pensa che per andare in ufficio dovrà recarsi comunque nella zona dove abita la ragazza; decide quindi di riportargliela. Giunto a destinazione, suona alla porta; gli apre un’anziana signora. “Mi scusi signora – dice il tale – ho riportato a sua figlia la giacca che aveva lasciato nella mia macchina ieri sera”. “Ma…mia figlia è morta dieci anni fa!”, risponde singhiozzando la signora.”

oppure il caso di Dawie van Jaarsueld, caporale dell’esercito sudafricano. Siamo nel 1978 e Dawie si apprestava ad andare a trovare la sua ragazza, percorrendo in sella alla sua moto una strada pianeggiante e molto larga che portava ad Uniondale; ad un tratto l’uomo vide una ragazza dai lunghi capelli neri sul ciglio della strada, che, a quanto pare aveva bisogno di uno “strappo”, così si fermò.
Dopo aver dato il casco alla ragazza, si assicurò che lei si fosse sistemata bene sul sedile e ripartì.
Percorsi alcuni km Dawie fu scosso da uno sbandamento alla moto, guardò dietro di sé e vide con terrore che la ragazza era scomparsa! Temendo che fosse caduta tornò indietro ricalcando la strada fatta fino ad allora, ma della ragazza nessuna traccia!
Il casco che egli stesso le aveva gentilmente dato, adesso, se ne stava ben fissato al suo posto con la cinghia, e , fatto più incredibile, la strada era larga e sgombra da ambo i lati!!! Quindi, dov’era finita la misteriosa ragazza?
David Barritt, investigatore, indagò sulla faccenda e recuperò una foto in cui il caporale sudafricano riconobbe l’autostoppista; si trattava di Maria Roux, una ragazza di 22 anni morta in un incidente stradale avvenuto in quella zona dieci anni addietro.
Da allora erano stati parecchi gli automobilisti che avevano avuto esperienze simili transitando in quel punto!

Un caso analogo capitò negli anni Cinquanta negli Stati Uniti.
Qui tre amici si erano messi in macchina per andare a ballare, quando ad un certo punto si fermarono per far salire una ragazza bionda vestita di bianco, che era ferma in piedi sul ciglio della strada.
Nonostante la serata fosse abbastanza fresca, la donna non pareva far caso al freddo, anzi più volte sostenne di aver troppo caldo!
Durante il tragitto si presentò, dicendo di chiamarsi Rose White e si fece apprezzare per la sua simpatia, tanto che i tre amici la invitarono a seguirli in discoteca.
Più tardi alcuni elementi fecero rimanere perplessi i componenti della comitiva: Rose aveva la pelle di un freddo spettrale e al ritorno (dopo aver dato il suo indirizzo ai nuovi amici) insistette perché la facessero scendere nello stesso punto dove l’avevano incontrata.
Il giorno seguente i ragazzi decisero di andarla a trovare, ma rimasero di “stucco” quando scoprirono che l’indirizzo della misteriosa donna bionda era quello di un convento! Quando chiesero di Rose, una suora mostrò loro una foto nella quale essi riconobbero la simpatica autostoppista.
Ma rimasero ancor più sbalorditi e alquanto terrorizzati quando l’accogliente suora li portò alla tomba di R. White!!!
Rose era morta da molto tempo e stando alle spiegazioni della religiosa, aveva l’abitudine di apparire ogni 15 anni, nel giorno dell’anniversario della sua sepoltura.

I più famosi, in europa sono i casi della dama bianca di Montpellier (francia), Teresa Fidalgo a Sintra (spagna) e soprattutto in inghilterra dove questa leggenda è molto diffusa, sempre con le stesse caratteristiche (ragazza giovane, incidente stradale, starda buia, magari di campagna o in mezzo ad un bosco, notte).

Anche in italia se ne trovano molte…

Famosa èla leggenda dell’autostoppista fantasma della val serina e avevo sentito parlare anche di una ragazza in calabria ma non ho trovato nulla su internet…

Esistono un’infinità di versioni relative a questa storia, anche perché, è bene sottolinearlo, si è passati dalla tradizione del folklore alla cultura popolare.

L’esempio è la storia del fantasma di una ragazza giovane , morta per incidente stradale, e, molto probabilmente, non per colpa sua, che si presenta di notte (spesso nella ricorrenza della morte) mentre si guida, da soli, su una strada non illuminata, con lei che fa l’autostop, che si materializa in auto o addirittura che, se per caso è morta investista, compare di fronte l’auto e viene nuovamente investita dal malcapitato di turno.

Questa in realtà, sempre nai nostri amici americani, non è più considerata la leggenda dell’automobilista fantasma, ma la leggenda della dama bianca …

Addirittura a somma lombardo, mi raccontava Marco, c’è una leggenda simile… se sei su quella strada di notte da solo, compare il fantasma di una ragazza…

Potremmo indagare, chi è con me??

Coca Cola: effetti collaterali

Per la gioia di Graziano, girovagando senza meta per internet, ho trovato un articolo (in realtà sono molti e tutti uguali, grande lavoro di copia incolla, quindi non metterò la fonte, anche perchè chissà chi l’ha pubblicato per primo…) che “narra” degli effetti collaterali della coca cola.
L’artico è questo:

“Coca-Cola: effetti collaterali
Cosa succede al tuo corpo se adesso ti bevi una Coca-Cola?

Vi siete mai meravigliati del fatto che dopo aver bevuto la Coca-Cola vi viene da sorridere? il motivo è che… vi sballa! Hanno tolto la cocaina dalla bevanda quasi un secolo fa. Sapete perché? Era ridondante.

Nei primi 10 minuti: 10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata). La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco

20 minuti: la tua glicemia schizza in alto causando un massiccio rilascio di insulina. Il tuo fegato risponde trasformando tutto lo zucchero che può “catturare” in glicogeno (zuccheri di riserva per il corpo) e grasso.

40 minuti: la caffeina è stata assorbita completamente. Le pupille si dilatano, la pressione del sangue aumenta e come risposta il tuo fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio. I recettori cerebrali dell’adenosina si bloccano per prevenire la sonnolenza.

45 minuti: il corpo aumenta la produzione di dopamina stimolando il centro del piacere del cervello. E’ lo stesso meccanismo di azione della cocaina…..
>60 minuti: l’acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell’intestino, causando un ulteriore spinta al metabolismo. Inoltre le alte dosi di zucchero e la dolcezza artificiale aumentano l’escrezione urinaria di calcio.

>60 minuti: le proprietà diuretiche della caffeina entrano in gioco. E’ ora assicurato che con le urine verranno eliminati il calcio, il magnesio e lo zinco che erano in realtà destinati alle ossa, oltre al sodio, a vari elettroliti e all’acqua.

>60 minuti: dopo l’eccitazione iniziale si avrà un crollo della glicemia. Potresti diventare irritabile e/o apatico. Avrai anche eliminato con le urine tutta l’acqua presente nella bibita, ma non prima di averla infusa con preziosi nutrienti che il tuo corpo avrebbe potuto usare per scopi fondamentali: idratare i tessuti, rafforzare le ossa e i denti.
Tutto questo sarà seguito nelle prossime ore da un crollo della caffeina. Ma….fatti un altra Coca-Cola, ti farà sentire meglio.

Nota: il nemico non è la Coca-Cola bensì la combinazione di dosi eccessive di zucchero unite alla caffeina e all’acido fosforico. Questa combinazione la si può trovare nella maggior parte delle bibite gassate.”

Ora, naturalmente non ho trovato studi scientifici che possano avvalorare o meno tale articolo, resta il fatto che, in effetti, zucchero, caffeina e acido fosforico, probabilmente non sono un toccasana, a meno che non vogliate digerire la grigliata di pasquetta (hihihihi!!!)

C’è da dire anche questo, l’acido fosforico (fonte Wiki!)  “o acido orto-fosforico, è il più importante degli acidi del fosforo. L’acido fosforico è un acido triprotico, ovvero possiede tre atomi di idrogeno che possono essere sostituiti da altri atomi nei suoi sali, che vengono quindi classificati come diidrogenofosfati, idrogenofosfati o fosfati in funzione del numero di ioni idrogeno residui.

A temperatura ambiente è un solido che si presenta in forma di cristalli incolori; tuttavia è difficile ottenerlo puro; viene pertanto commercializzato in forma di soluzione acquosa concentrata fino all’80%. Si scioglie abbastanza bene anche nell’etanolo.

Viene prodotto per azione di un acido forte (ad esempio acido solforico, acido nitrico o acido cloridrico) su rocce e minerali fosfatici, principalmente l’apatite Ca5(PO4)3[F, OH, Cl]; oppure per reazione diretta tra fosforo bianco e ossigeno a dare anidride fosforica P2O5, la quale viene successivamente idratata ad acido metafosforico, acido pirofosforico e acido ortofosforico, in ordine di idratazione crescente.

La maggior parte dell’acido fosforico prodotto è destinato alla produzione di fertilizzanti fosfatici; è inoltre una materia prima per la produzione di detergenti e composti antiruggine. Protegge il ferro e lo zinco dalla corrosione attraverso un processo di passivazione.

Trova infine impiego come additivo nell’industria alimentare, in special modo nelle bevande gassate (soprattutto la cola); il suo codice identificativo secondo le norme dell’Unione Europea è E 338.”

Quindi direi che non è proprio un elemento di cui il nostro corpo ha bisogno…

Inoltre, giusto per buttare un pò di benzina sul fuoco, tutti sapranno cosa succede se si mettono insieme coca cola  ligth e mentos….

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=dwEpvb75mcc[/youtube]

Di video simili su youtube ne trovate un migliaio…

ma perchè succede questo? beh è stato spiegato da (fonte, anche qui tipo 20 articoli tutti uguali, ma penso che il primo sia de “il disinformatico”… però non ne sono sicuro) “uno studio realizzato da Tonya Coffey, fisico presso la Appalachian State University di Boone, nel North Carolina, getta luce sull’esatta dinamica del fenomeno: tutto dipende dalla ruvidità della superficie della caramella e dalla velocità con la quale la caramella raggiunge il fondo della bottiglia. Come riferisce ABC News, la Coffey e i suoi studenti hanno provato varie combinazioni di bibita (versione diet, senza caffeina, altre marche di cola, acqua tonica) e di caramelle (Mentos alla frutta e alla menta) e vari altri ingredienti, come altre marche di caramelle alla menta, detersivi per piatti, sale da cucina e sabbia.

Tutti i test sono stati svolti nelle medesime condizioni: bottiglia inclinata a dieci gradi, videoregistrazione della fontana e determinazione della massa complessiva espulsa. Il risultato è che la Coca-Cola diet o senza caffeina, combinata con le Mentos alla frutta o alla menta, produce le fontane più potenti: la distanza massima raggiunta è stata di ben 7 metri.

La spiegazione dell’efficacia di questa particolare combinazione sta nella superficie ruvida delle Mentos, che facilita la formazione di bollicine perché interferisce efficacemente con l’attrazione polare tra le molecole d’acqua. In sostanza, più è ruvida la superficie, più aumenta il rapporto fra superficie e volume e quindi le bollicine hanno più posto per formarsi.

Anche la tensione superficiale ha un ruolo nell’effetto fontana: quella dell’acqua contenente aspartame è più bassa di quella dell’acqua zuccherata, e questo spiega la maggiore efficacia della versione Diet della bibita. Le Mentos, inoltre, hanno fra gli ingredienti del rivestimento la gomma arabica, che è un tensioattivo che riduce ulteriormente la tensione superficiale del liquido. Le caramelle che hanno una superficie ruvida ma non contengono il tensioattivo non producono fontane altrettanto grandiose.

Un altro fattore importante è la densità delle caramelle, che permette loro di affondare rapidamente e generare quindi in pochi istanti molte bolle che scatenano la generazione di ulteriori bolle. Le Mentos tritate affondano lentamente e infatti producono fontane scarsissime.”

Quindi diciamo che, benchè non sia una cosa troppo strana,  gli effetti comunque fanno riflettere…

La prossima volta che bevete una coca cola, però, non pensateci, presa in dosi “normali” non credo che provochi dipendenza, e comunque se proprio questo articolo ha rivoluzionato le vostre idee sulla cola (e in generale le bibite dolci e gasate) pensate che la birra è molto più salutare (sempre considerando il fomoso detto, “L’acqua fa ruggine”…)

Dark!

P.S.:mi auguro che abbiate notato la nuova grafica del blog… se qualcosa non vi va a genio, fatemelo sapere che lo correggo…
a me personalmente piace, anche se forse le parole rimangono scritte troppo in piccolo… che ne dite??

Dark!

Festa di compleanno…

Non ho più il fisico per queste cose….
Sto diventando vecchio…
Ieri, praticamente tutta la cumpa (Ila a parte…. spero tu stia meglio… comunque giusto per fartelo sapere, mirco ieri sera ha bevuto una coca cola in 2 con me e 2 bicchieri di acqua naturale… puoi stare tranquilla!!), dicevo, tutta la cumpa si è presentata a casa mia, naturalmente senza dirmi nulla (non mi sarei fatto trovare…) per festeggiare…
Grazie raga, sono rimasto senza parole…
Sto ancora cercando di capire come abbia fatto Lory a preparare tutto, considerando che ieri continuavo a fare avanti e indietro da casa a ufficio… non solo, ha preparato anche la crema catalana e delle crostate per festeggiare con i miei… praticamente doppia festa….
…e poi, i regali azzeccatissimi, grazie di cuore…
il bello è che non ho fatto nemmeno una foto…. sono un cretino….

Dark!

P.S.:sono ufficialmente entrato nel 33esimo anno di vita… ieri sera, se ci fosse stata anche Ila, saremmo stati 13 a tavola… ora, non per essere pessimista, e considerando il fatto che non sto scrivendo con tutte e due le mani, proporrei di aggiungere qualche elemento alla cumpa… certo, non voglio assolutamente paragonarmi a nessuno, ma visto che la fortna è cieca e la sfiga ci vede benissimo….

P.S.S.:voglio la testa di Bill Gates!!!ma possibile che non riesce a fare un sistema operativo come leopard???ma perchè windows si deve bloccare sempre, creare problemi ecc… perchè quando vedo un tizio che usa Mac, sorride sempre??? sembra quasi che mi prenda in giro….
maledizione….

Azzurrina (Guendalina di Malatesta)

Oggi entriamo nuovamente ne “L’Angolo dei Misteri” con la leggenda di Azzurrina.

Guendalina Malatesta (? 1370 – 21 giugno 1375), meglio conosciuta col soprannome di Azzurrina, fu la figlia di un certo Ugolinuccio, signore di Montebello (RN).

Scomparsa prematuramente, alimenta una leggenda popolare molto conosciuta in Romagna.
La leggenda di Azzurrina sarebbe stata tramandata oralmente per tre secoli, presumibilmente venendo di volta in volta distorta, ampliata, abbellita. Solo nel ‘600 un parroco della zona la mise per iscritto assieme ad altre leggende e storie popolari della bassa Val Marecchia.

Guendalina era albina. La superstizione popolare del tempo collegava l’albinismo con eventi di natura magica se non diabolica. Per questo il padre aveva deciso di farla sempre scortare da un paio di guardie e non la faceva mai uscire di casa per proteggerla dalle dicerie e dal pregiudizio popolare.

La madre le tingeva ripetutamente i capelli con pigmenti di natura vegetale estremamente volatili. Questi, complice la scarsa capacità dei capelli albini di trattenere il pigmento, avevano dato alla bimba riflessi azzurri che ne originarono il soprannome di Azzurrina.

La leggenda narra che il 21 giugno del 1375, nel giorno del solstizio d’estate, Azzurrina giocava nel castello di Montebello con una palla di stracci mentre fuori infuriava un temporale. Era vigilata da due armigeri di nome Domenico e Ruggero. Secondo il resoconto delle guardie la bambina inseguì la palla caduta all’interno della ghiacciaia sotterranea. Avendo sentito un urlo le guardie accorsero nel locale entrando dall’unico ingresso ma non trovarono traccia della bambina. Il suo corpo non venne più ritrovato.

La leggenda vuole che il fantasma della bambina sia rimasto intrappolato nel castello e che torni a farsi sentire nel solstizio d’estate di ogni anno lustro (cioè che finisce per 0 e 5).

Ora, a voi, uno speciale tratto da “top secret” una (delle poche carine) trasmissine di rete 4 sui misteri…

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=nrgR6MQu6Fc[/youtube]

…ed un’altro video preso dalla trasmissinoe “Presenze” in onda su SkiVivo (ora Skyuno)

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=ysWaJWuqu1g&feature=related[/youtube]

Nel 1989 il castello è stato restaurato dai proprietari, la famiglia dei conti Guidi di Bagno, e aperto al pubblico a pagamento. A partire da quella data vengono fatte ricerche da parapsicologi col fine di catturare, tramite registratori audio ad attivazione sonora, rumori all’interno del castello prodotti dal presunto fantasma. Gli autori delle registrazioni sono erroneamente identificati come esperti dell’Università di Bologna, ma in realtà appartengono al Laboratorio interdisciplinare di Ricerca Biopsicocibernetica (IRB) di Bologna, istituto privato non legato alle attività accademiche, fondato da Michele Dinicastro e Daniele Gullà che hanno anche materialmente realizzato le registrazioni. Il malinteso deve essersi creato a causa della partecipazione, durante uno dei sopralluoghi, di altri due accademici dell’università di Bologna che hanno accompagnato i due parapsicologi nel loro studio.

Al termine della visita guidata al castello vengono fatte ascoltare al pubblico alcune registrazioni, indubbiamente il principale motivo delle visite turistiche al castello, di per sè di scarso valore storico e artistico. Il luogo dell’audizione è lo stretto, basso e poco illuminato corridoio nel quale si apre nel pavimento la botola per la ghiacciaia, dominato sullo sfondo da un quadro raffigurante il volto azzurro di una bambina. La scena è illuminata da un riflettore dello stesso colore, in un’atmosfera sicuramente suggestiva.

Nel seguente video ci sono le registrazioni dal 1990 al 2005

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=VXpHbcyW6DM&feature=related[/youtube]

  • 1990 – Temporale. Pianto infantile a singhiozzo. 12 Ritocchi di campana. 16 Battiti cardiaci.
  • 1995 – Temporale. Pianto infantile a singhiozzo.
  • 2000 – Inizia e finisce col passaggio di un aereo. Pianto infantile a singhiozzo. Voce infantile che sembra dica la parola Mamma.
  • 2003 – Un breve urlo.
  • 2005 – Rumori indistinti al termine dei quali si può intuire il nome ‘Aloisio’ (ovvero Luigi, dal latino Aloysius). Sovrapposizione di voci sembra durante il corso di una messa.
Ritratto di Azzurrina
Ritratto di Azzurrina

Vera o falsa che sia, questa storia ha alimentato una leggenda che va avanti ormai da 700 anni…

Secondo voi, cos’è successo ad Azzurrina? è veramente scomparsa nel nulla oppure il padre l’ha fatta uccidere perchè poteva ostacolare, con il suo aspetto, la carriera del padre? oppure sono stati i due soldati che la tenevano d’occhio a ucciderla e a far sparire il corpo… o magari a venderla come strega al tribunale dell’inquisizione (in fin dei conti se conoscevi qualcuno che poteva essere una “strega” e non lo denunciavi, potevi essere d’accordo con lei, e quindi al rogo!).

A voi i commenti….

Alla prossima su “L’Angolo dei Misteri”

Dark!