Il 2009 se ne è andato ormai del tutto, ed è ora di classifiche, che magari vi possonotornare utili…
Iniziamo con il miglior libro letto nel 2009…
Considerate che nei libri letti quest’anno figurano autori come Cassandra Clare, Stephenie Meyer, Laurell Kaye Hamilton, Giorgio Faletti, Carlos Ruiz Zafón e altri…
Partiamo dal terzo posto con, a parimerito, 2 libri italiani, Novecento di Alessandro Baricco (da cui è stato tratto il fil “la leggenda del pianista sull’oceano” , film che ho sempre adorato) e “come Dio comanda” di Niccolò Ammaniti! Il primo è un libro cortissimo, che si legge in una sera, divertente ma allo stesso tempo pervaso da una malinconia che si può quasi toccare, il secondo una storia cruda, un thriller veloce e che colpisce allo stomaco, una bella storia d’amore tra un padre e il figlio… da leggere entrambi, naturalmente!
Al secondo posto, una scoperta bellissima: Il Vangelo secondo Biff – Amico di infanzia di Gesù di Christopher Moore… vi assicuro che è un romanzo veramente splendido… la presentazione è semplice e efficace, come il titolo…
Dopo il successo di Un lavoro sporco, Christopher Moore “mette alla berlina ogni religione, ogni credo, ogni culto, con un senso dell’umorismo devastante ma con un candore senza uguali”
Compratelo, perchè è divertente, triste, dissacrante, pieno d’azione, amore e tanto altro… davvero una bella scoperta!!
Al primo posto, invece, un libro strano, magari non scritto benissimo, e con qualche lacuna sui tempi narrativi, le relazioni tra i protagonisti e altri piccoli…bug, ma che mi ha colpito molto: Gridare amore dal centro del mondo di Kyoichi Katayama.
La trama è questa: Sakutaro sta andando in Australia, ma la sua non è una gita qualunque: porta con sé le ceneri di Aki, morta a soli diciassette anni di leucemia. L’Australia è la terra che Aki ha sempre sognato ed è là che lui disperderà le sue ceneri. Comincia così il racconto di Sakutaro, che rievoca il loro primo incontro, gli appuntamenti dopo la scuola, il lento e dolce avvicinamento tra i due ragazzi. E infine la malattia, il ricovero, la disperata fuga dall’ospedale…
Forse sono stato colpito dall’ambietazione giapponese (a me molto cara) o dalla storia d’amore, o dal finale, non so… so sole che questo libro mi è piaciuto tantissimo… come dicevo prima, ha alcune lacune, ma l’ho apprezzato davvero…
Il ritmo è lento, caratteristica che ho riscontrato anche in altri autori giapponesi; molto fotografico, descrittivo per piccoli particolari, imbevuto della particolarissima cultura giapponese, che pur essendo più moderna della nostra, mantiene rapporti umani molto formali, distaccati, pacati e controllati;
E’ pieno di pensieri che difficilmente direbbero 2 quattordicenni, ma rimangono frasi bellissime…
“Aki, si dicono tante belle cose ma poi, in fondo in fondo, ognuno vive pensando solo al proprio tornaconto” continuai. “Basta poter mangiare bene, basta poter comprare ciò che piace avanti a tutto. Ma amare una persona significa pensare che lei viene prima di tutto. Se non avessimo abbastanza cibo, darei a te la mia parte. Se avessimo pochi soldi, piuttosto che acquistare qualcosa per me, comprerei quello che tu desideri. Se mangi qualcosa di buono tu, è come se avessi la pancia piena anch’io, se sei felice tu, allora lo sono anch’io. Questo significa amare una persona. Credi che esista qualcosa di più importante? A me non viene in mente nulla. Chi scopre dentro di sé la capacità di amare, scopre qualcosa che merita un premio Nobel. Se lo si ignora, se si fa in modo di ignorarlo, allora è meglio che l’umanità scompaia. Che la Terra si scontri con un pianeta qualsiasi e che scompaia al più presto.”
“Senti Sakutaro” disse il nonno, “le persone si trovano a dover affrontare diverse separazioni. Stranamente noi due abbiamo fatto la stessa esperienza: non siamo potuti stare con chi amavamo e non abbiamo potuto vederle morire. Capisco bene la tua sofferenza. Ma io, nonostante questo, credo che la vita sia una cosa positiva. Che sia una cosa bella. Dire che è bella forse ti suonerà inappropriato, in un momento come questo, ma io credo che lo sia, lo sento. Voglio dire: la vita è bella”. [frase pronunciata dal nonno di Sakutaro]
“Ogni tanto, dove non c’era nessuno, ci baciavamo sfiorandoci appena le labbra. Ci piaceva baciarci di sfuggita, di nascosto da tutti. Era come rubare la parte migliore dei frutti che offre il mondo”.
“Stamattina quando ho aperto gli occhi piangevo. Come al solito. Di tristezza, forse, non so. È che i sentimenti non li ho più, li ho pianti insieme alle lacrime”
Splendido…
Menzione d’onore, o premio per la critica a “La biblioteca dei morti” opera prima di Glenn Cooper, bella storia, originale, piena di colpi di scena, linerae e scritta davvero bene! Aspetto con ansia il secondo libro di Cooper, “Book of Soul”, continuazione del primo (anche se, il primo libro ha una vera fine!!), che dovrebbe svelare alcuni “misteri” insoluti del primo libro… consigliato!!
Dark!!