Non vi sembra che a volte la vita vada al contrario??
In fin dei conti, semplificherebbe non poco tutto ciò che ci offre il mondo; Woody Allen un giorno ha detto:
La cosa più ingiusta della vita è come finisce.Voglio dire: la vita è dura e impiega la maggior parte del nostro tempo… Cosa ottieni alla fine? La morte. Che significa! Che cos’è la morte? Una specie di bonus per aver vissuto? Credo che il ciclo vitale dovrebbe essere del tutto rovesciato. Bisognerebbe iniziare morendo, così ci si leva il pensiero. Poi, in un ospizio dal quale si viene buttati fuori perché troppo giovani. Ti danno una gratifica e quindi cominci a lavorare per quarant’anni, fino a che sarai sufficientemente giovane per goderti la pensione. Seguono feste, alcool, erba e il liceo. Finalmente cominciano le elementari, diventi bambino, giochi e non hai responsabilità, diventi un neonato, ritorni nel ventre di tua madre, passi i tuoi ultimi nove mesi galleggiando e finisci il tutto con un bell’orgasmo!
A volte penso che abbia veramente ragione, ma vi immaginate di vivere una vita come ne “Il Curioso Caso di Benjamin Button”?
L’unico problema sarebbe conoscere in anticipo la data della propria dipartita, niente suspance.
Anche il proprio lavoro, in teoria dovremmo nascere con le nozioni già apprese, quindi niente decisioni… ok, in effetti vista così, non è proprio il massimo.
Non so, il fatto di dover lavorare una vita per potersi riposare durante gli anni della vecchiaia non è proprio allettante come finale, però non credo si possa cambiare; è vero che siamo gli artefici del nostro destino, ma questo andrebbe contro la fisica, invecchiare ringiovanendo.
Chissà quanti bidoni di botox servirebbero, dovrei chiederlo a Liz Taylor!
Allora, l’ultima cosa che rimane da fare è seguire le parole di William Ernest Henley, così tanto care a Nelson Mandela:
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.
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See You!
Dark!