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I 12 fantasmi di Pluckley…

Oggi voglio parlarvi della città più infestata dell’Inghilterra, Pluckley!

In realtà è un villaggio, situato nella contea del Kent, ed è   letteralmente «infestato» dai fantasmi. Fino a ora ne hanno contati 12, ma c’è chi giura che siano almeno 16.

Lo spettro del bandito Robert Du Bois infilzato da un albero a Fright Corner (Anche se l’albero è ormai andato);
Un allenatore fantasma e cavalli, presumibilmente manifestare nelle vicinanze del Maltman’s Hill
Il fantasma di una donna zingara che hanno bruciato nel sonno;
Il fantasma di un mugnaio di colore infesta le rovine di un mulino a vento vicino ” La Pinnocks”
Il corpo di un maestro di scuola in inpiccatosi e ritrovato dai suoi studenti;
Un colonnello che si è impiccato nel parco
Il fantasma urla di un uomo soffocato da un muro di argilla alla fornace;
La Signora delle “Rose Court”, che si dice di aver mangiato le bacche avvelenate impazzita a causa di un triangolo amoroso;
Il fantasma di Monk “Greystones”, morto in una casa costruita nel 1863 (che potrebbe essere stato uno degli amanti della Signora di Rose Court)
La dama bianca di Dering, una giovane donna apparentemente sepolta all’interno di sette bare e un sarcofago di quercia che infesta il cimitero della chiesa di S. Nicholas (della quale ho trovato una foto che potete vedere a questo link: http://www.flickr.com/photos/darksidezt/4793771319/sizes/l/…e non riesco a capire perchè non me la fa caricare sul blog… sarà stregata anche la foto? boh…)

La Dama Rossa, ritenuta un membro precedente della stessa antica famiglia Dering la chiesa di San Nicholas
Un terzo fantasma terzo è apparentemente visto nello stesso posto anche se non si hanno indicazioni su chi potrebbe essere.
Il Bosco Screaming, un’area di foresta al di fuori della città apparentemente infestato dai fantasmi di molti che si perdevano nel bosco.
Il suo nome deriva dal fatto che presumibilmente si possano ancora sentire le urla dei “suoi” morti dall’interno della foresta di notte.

Però, al contrario di quanto si possa pensare, è un classico villaggio inglese: belle case, un grazioso ufficio postale, il pub, la macelleria – rinomata in tutta la contea per i suoi spezzatini di cervo – e un cimitero bomboniera. E intorno, paesaggi idilliaci e mosaici di campi, brughiere e frutteti che «The Darling Buds of May», una fortunata serie televisiva degli anni novanta in cui recitava anche una Catherina Zeta Jones alle prime armi, fece conoscere a tutti gli inglesi.

Azzurrina (Guendalina di Malatesta)

Oggi entriamo nuovamente ne “L’Angolo dei Misteri” con la leggenda di Azzurrina.

Guendalina Malatesta (? 1370 – 21 giugno 1375), meglio conosciuta col soprannome di Azzurrina, fu la figlia di un certo Ugolinuccio, signore di Montebello (RN).

Scomparsa prematuramente, alimenta una leggenda popolare molto conosciuta in Romagna.
La leggenda di Azzurrina sarebbe stata tramandata oralmente per tre secoli, presumibilmente venendo di volta in volta distorta, ampliata, abbellita. Solo nel ‘600 un parroco della zona la mise per iscritto assieme ad altre leggende e storie popolari della bassa Val Marecchia.

Guendalina era albina. La superstizione popolare del tempo collegava l’albinismo con eventi di natura magica se non diabolica. Per questo il padre aveva deciso di farla sempre scortare da un paio di guardie e non la faceva mai uscire di casa per proteggerla dalle dicerie e dal pregiudizio popolare.

La madre le tingeva ripetutamente i capelli con pigmenti di natura vegetale estremamente volatili. Questi, complice la scarsa capacità dei capelli albini di trattenere il pigmento, avevano dato alla bimba riflessi azzurri che ne originarono il soprannome di Azzurrina.

La leggenda narra che il 21 giugno del 1375, nel giorno del solstizio d’estate, Azzurrina giocava nel castello di Montebello con una palla di stracci mentre fuori infuriava un temporale. Era vigilata da due armigeri di nome Domenico e Ruggero. Secondo il resoconto delle guardie la bambina inseguì la palla caduta all’interno della ghiacciaia sotterranea. Avendo sentito un urlo le guardie accorsero nel locale entrando dall’unico ingresso ma non trovarono traccia della bambina. Il suo corpo non venne più ritrovato.

La leggenda vuole che il fantasma della bambina sia rimasto intrappolato nel castello e che torni a farsi sentire nel solstizio d’estate di ogni anno lustro (cioè che finisce per 0 e 5).

Ora, a voi, uno speciale tratto da “top secret” una (delle poche carine) trasmissine di rete 4 sui misteri…

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=nrgR6MQu6Fc[/youtube]

…ed un’altro video preso dalla trasmissinoe “Presenze” in onda su SkiVivo (ora Skyuno)

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=ysWaJWuqu1g&feature=related[/youtube]

Nel 1989 il castello è stato restaurato dai proprietari, la famiglia dei conti Guidi di Bagno, e aperto al pubblico a pagamento. A partire da quella data vengono fatte ricerche da parapsicologi col fine di catturare, tramite registratori audio ad attivazione sonora, rumori all’interno del castello prodotti dal presunto fantasma. Gli autori delle registrazioni sono erroneamente identificati come esperti dell’Università di Bologna, ma in realtà appartengono al Laboratorio interdisciplinare di Ricerca Biopsicocibernetica (IRB) di Bologna, istituto privato non legato alle attività accademiche, fondato da Michele Dinicastro e Daniele Gullà che hanno anche materialmente realizzato le registrazioni. Il malinteso deve essersi creato a causa della partecipazione, durante uno dei sopralluoghi, di altri due accademici dell’università di Bologna che hanno accompagnato i due parapsicologi nel loro studio.

Al termine della visita guidata al castello vengono fatte ascoltare al pubblico alcune registrazioni, indubbiamente il principale motivo delle visite turistiche al castello, di per sè di scarso valore storico e artistico. Il luogo dell’audizione è lo stretto, basso e poco illuminato corridoio nel quale si apre nel pavimento la botola per la ghiacciaia, dominato sullo sfondo da un quadro raffigurante il volto azzurro di una bambina. La scena è illuminata da un riflettore dello stesso colore, in un’atmosfera sicuramente suggestiva.

Nel seguente video ci sono le registrazioni dal 1990 al 2005

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=VXpHbcyW6DM&feature=related[/youtube]

  • 1990 – Temporale. Pianto infantile a singhiozzo. 12 Ritocchi di campana. 16 Battiti cardiaci.
  • 1995 – Temporale. Pianto infantile a singhiozzo.
  • 2000 – Inizia e finisce col passaggio di un aereo. Pianto infantile a singhiozzo. Voce infantile che sembra dica la parola Mamma.
  • 2003 – Un breve urlo.
  • 2005 – Rumori indistinti al termine dei quali si può intuire il nome ‘Aloisio’ (ovvero Luigi, dal latino Aloysius). Sovrapposizione di voci sembra durante il corso di una messa.
Ritratto di Azzurrina
Ritratto di Azzurrina

Vera o falsa che sia, questa storia ha alimentato una leggenda che va avanti ormai da 700 anni…

Secondo voi, cos’è successo ad Azzurrina? è veramente scomparsa nel nulla oppure il padre l’ha fatta uccidere perchè poteva ostacolare, con il suo aspetto, la carriera del padre? oppure sono stati i due soldati che la tenevano d’occhio a ucciderla e a far sparire il corpo… o magari a venderla come strega al tribunale dell’inquisizione (in fin dei conti se conoscevi qualcuno che poteva essere una “strega” e non lo denunciavi, potevi essere d’accordo con lei, e quindi al rogo!).

A voi i commenti….

Alla prossima su “L’Angolo dei Misteri”

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